Benvenuti al Poliziano
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PIANO EDUCATIVO D’ISTITUTO

PIANO EDUCATIVO D’ISTITUTO I PRESUPPOSTI

Premessa Generale

La Scuola è una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica

La Scuola promuove la piena formazione della personalità degli alunni attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni e della autonomia didattica e culturale dei docenti, consentendo una formazione culturale che garantisca l’acquisizione della piena consapevolezza dei diritti e dei doveri connessi alla partecipazione alla vita democratica  e di autonome capacità di apprendimento e di giudizio critico.

 La Scuola attua il massimo riconoscimento dei valori essenziali di libertà ,della manifestazione di pensiero, di legalità, giustizia, tolleranza e solidarietà, con riguardo, in particolare, ai diritti e ai doveri della vita democratica, al rispetto di sè, degli altri e dell’ambiente.

 La Scuola persegue l’obiettivo dell’ottenimento di un pieno sviluppo della potenzialità degli alunni sotto il profilo culturale, psicofisico e sociale, considerando l’alunno come soggetto attivo di questo processo, contribuendo alla formazione di una mente aperta e flessibile, pienamente integrata ma anche capace di esercitare una funzione critica positiva, in grado di manifestare capacità autonome di risoluzione dei problemi, anche creative, nonché capacità di auto apprendimento.

 La Scuola accorda, entro i limiti concessi dalle norme, i programmi e gli indirizzi di studio alle esigenze del territorio, guardando contemporaneamente alla dimensione europea degli insegnanti. Favorisce, per quanto riguarda il contenuto degli insegnamenti e l’organizzazione del sistema d’istruzione, la cooperazione con altre scuole dell’Unione Europea, per lo sviluppo di una istruzione di qualità .

 Gli Istituti “A. Poliziano” mirano in particolare al conseguimento di una preparazione culturale che metta in grado l’alunno di esercitare un ruolo di positivo inserimento nella società e di proseguire validamente gli studi a livello universitario.

Gli Istituti “A. Poliziano” puntano a valorizzare sia i contributi formativi provenienti dalla cultura umanistico letteraria, storico-filosofica e dell’espressione artistica che quelli forniti dal rigore metodologico e lo stile di oggettività imposto dai paradigmi della scientificità , senza ignorare gli elementi di riflessione e consapevolezza morale sociale e politica, al fine di una formazione personale che metta in grado gli studenti di operare scelte di vita e professionali pienamente realizzanti ed in sintonia con le esigenze della società.


Il ruolo degli studenti degli insegnanti e delle famiglie

Lo studente ha un ruolo centrale, come soggetto attivo, nel processo di apprendimento educativo e formativo, per la cui piena realizzazione è fondamentale mantenere una forte motivazione attraverso ogni possibile strategia.

Gli insegnanti rappresentano gli attori del processo di insegnamento. Il ruolo della funzione docente, nel perseguimento degli obiettivi sopra evidenziati ,è certamente fondamentale e pertanto si dovrà mettere in atto ogni intervento volto a perseguire, anche in forme non tradizionali, queste finalità.

Altrettanto importante il ruolo delle famiglie nella partecipazione alla gestione della scuola, attraverso interventi volti ad un maggiore coinvolgimento delle stesse nelle  scelte strategiche di fondo, anche oltre gli spazi istituzionali concessi.



Il ruolo delle discipline

Le singole discipline, più che parte degli obiettivi da raggiungere, sono da considerare soprattutto degli strumenti da utilizzare nel raggiungimento delle finalità citate.

Le discipline, va ribadito, essendo una artificiosa parcellizzazione di un ” sapere ” che, per definizione, non può sottostare a rigide compartimentazioni, dovranno cercare, appena possibile, momenti di integrazione trasversale, intervenendo anche con iniziative di prima accoglienza, di sostegno e recupero, nonché interventi di orientamento ,continuità e pari opportunità, volti a massimizzare l’azione dello strumento disciplinare.



L’interazione con il territorio

La scuola non intende rimanere estranea a quelle che sono le peculiarità del territorio che la ospita; al contrario, rivendica un ruolo attivo nella caratterizzazione culturale dell’area in cui è inserita , interagendo attivamente con le altre realtà istituzionali operanti nella zona, attraverso iniziative autonome, progetti comuni e altre forme di integrazione.



Gli interventi trasversali

Alcuni degli obiettivi sopra dichiarati sono raggiungibili ,con più facilità, attraverso interventi di tipo trasversale, caratterizzati cioè da interdisciplinarietà o transdisciplinarietà ,e che meglio permettono di potenziare quelle conoscenze e competenze in grado di dare risposta alla complessità dell’attuale società.

Questi interventi riguarderanno principalmente:

Educazione alla salute: Conferenze (Progetto Giovani Centro di Informazione e Consulenza ) Educazione ambientale: Progetto di recupero ( Progetto Giovani )

Laboratorio teatrale: Produzione di uno spettacolo ( Progetto Giovani ) Cineforum: selezione critica di spettacoli

Teatro: selezione critica di spettacoli

Giornalino scolastico: potenziamento della veste grafica, della foliazione e della tiratura ( Progetto Giovani e Centro di Informazione e Consulenza )

Scambi culturali con l’Estero ( GGemellaggi con altre scuole )

Orientamento , Continuità e Accoglienza ( Interventi di prima accoglienza ;rapporti Scuola Media e Biennio ; continuità Biennio- Triennio )

Interventi didattici e integrativi  (Elaborazione delle fasi di scansione annuale )


Relazione di introduzione al PEI

Nel momento in cui inizia un nuovo anno scolastico e dopo le esperienze vissute negli anni precedenti, sento la necessità di una profonda riflessione, insieme a tutti i colleghi, sul PROGETTO EDUCATIVO D’ISTITUTO ( P E I ).

Questo mio lavoro non vuole essere una proposta di legge da approvare, ma una relazione riassuntiva del lavoro svolto da tutti nel precedente anno scolastico, sul quale ulteriormente lavorare e riflettere e dal quale ripartire.

Non si vogliono neanche porre dei limiti alla iniziativa degli altri; d’altronde nessuno di noi, penso, abbia nè la volontà nè le capacità d’intervenire nel lavoro dei colleghi, essendo la problematica metodologica, tecnologica e didattica delle varie discipline ben distinta.

Premesso ,quindi ,che l’autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e di sviluppo del lavoro dei singoli docenti è libera e tale deve rimanere, in modo da evitare anche il pericolo della massificazione cui spesso i collegi conducono, è tuttavia necessario che si radichi in ogni docente la convinzione che nessun problema pedagogico e didattico può essere affrontato in solitudine, escludendo una logica di sistema.

E’ altresì necessario disporsi alla stesura di questi progetti, evitando di farlo in maniera retorica e obbedendo quasi unicamente alle leggi del formalismo burocratico.

Dobbiamo essere consapevoli che in questo momento, autonomamente, si costruisce una “FILOSOFIA” educativa su cui sarà improntato tutto il processo di insegnamento-apprendimento e che proprio in contesti poco affollati () come il nostro è ( statisticamente ) più facile raggiungere risultati concreti.

Il PEI è il mezzo attraverso cui la Scuola illustra le finalità che si prefigge, gli obiettivi che intende perseguire, il metodo che si propone di applicare, gli strumenti che vuole utilizzare, le attività parascolastiche che intende programmare.

Il PEI è la magna charta della scuola, il progetto formativo, didattico, organizzativo che la scuola propone agli utenti.

Il PEI è anche lo specchio di chi vive nella scuola, ne rappresenta le mete, gli ideali formativi, i propositi, gli sforzi. Ed è anche una presa di coscienza: perché quello che vi viene raccolto, è già di fatto praticato, è il frutto di una esperienza vissuta spesso già da molti anni. La novità consiste nel fatto che ci si decide a formulare in modo esplicito finalità e obiettivi, a indicare con precisione metodi e percorsi, a programmare puntualmente attività e fasi di lavoro.

Il PEI è però anche un indicatore flessibile di autoverifica di Istituto, modificabile durante il processo applicativo dell’intero programma. Per tutti: per i dirigenti, che vi troveranno linee di progetti e stimoli alle loro esigenze; per i docenti ,che lo hanno costruito collegialmente ,perché vi si riconosceranno; per i nuovi, che vi si sentiranno coinvolti; infine, per i genitori ,che ne condivideranno consapevolezza e responsabilità.

Il PEI ha anche la funzione di stabilire e mantenere la continuità in una scuola che spesso vede il rapido avvicendarsi non solo di giovani, ma anche di presidi e docenti: continuità non disgiunta dalla contemporaneità e dinamicità. La comunità scolastica ogni anno potrà, infatti, rifarsi al PEI, ma nello stesso tempo anche migliorarlo, aggiornarlo e svilupparlo.

Il PEI non deve divenire una camicia di forza o finire per costringere la libertà dei docenti che l’hanno creato: l’insegnamento rimane libero, come anche il metodo e la scelta degli strumenti didattici; solo che ciascuno potrà, se vorrà, riformare e aggiornare il PEI, ma solidalmente con la comunità di lavoro. La libertà dei singoli potrà utilmente confluire nella libertà del tutto, cioè del Liceo.

All’individualismo si sostituisce la libera collaborazione, la libertà di uno si associa alla libertà dei colleghi: forse si sacrificherà qualcosa, ma l’effetto di solidarietà e l’efficacia che ne deriveranno per il lavoro di tutto l’insieme, compenseranno abbondantemente quanto dovesse andare perduto sul piano dell’individualità.

Partendo dal PEI e dalla filosofia educativa in esso contenuta, docenti e discenti cominciano a condividere gli stessi obiettivi, a concentrarsi su punti fermi per poter discutere di progressi. L’apprendimento dei discenti è condizionato dal clima sociale, affettivo, dalla personalità, dall’attitudine e da fattori personali. Gli studenti dovranno: mostrare volontà di accettare la responsabilità per le loro decisioni e comportamento; lottare per il successo; mostrare motivazione all’apprendimento; rispettare se stessi e gli altri nell’ambito della comunità scolastica; essere autodisciplinati; sostenere e seguire le regole della scuola in fatto di condotta e comportamento.

I docenti devono: preoccuparsi del clima sociale, della varietà nelle attività di apprendimento; creare opportunità per la partecipazione dei discenti, per il feedback e la correzione.

Dovranno inoltre accettare le capacità distintive di ogni studente; valorizzare le abilità individuali di

 

ognuno; adottare le esperienze scolastiche offerte per adeguarsi alle esigenze degli allievi; prendersi cura dello sviluppo personale degli studenti; aiutare gli studenti a scoprire un livello di interesse e di gradimento in ciò che stanno imparando; assisterli nella condivisione prima e nell’accettazione poi della responsabilità per il successo dei propri sforzi; partecipare nella politica che cura la disciplina nella scuola.



I docenti baseranno il loro lavoro su cinque punti essenziali:

1)    come i docenti  credono che gli studenti apprendano la lorodisciplina;

2)    come insegnano per promuovere l’apprendimento;

3)    come valutano l’apprendimento nella nostra disciplina;

4)    come preferiscono riferire ufficialmente suquell’apprendimento;

5)    come verificano e valutano il nostro insegnamento.

 

In collaborazione con i docenti e gli studenti dovranno muoversi i genitori e la comunità tutta, in modo da: assistere la scuola nel costruire un atteggiamento positivo e di autorispetto per ogni studente; sostenere lo staff e gli allievi nei loro sforzi educativi, inclusi schemi per lo studio a casa; fornire informazioni ed attivo supporto ai loro rappresentanti nei consigli scolastici e organizzazioni affiliate; partecipare a livello decisionale al rapporto scuola-comunità, perché le opinioni e le preferenze vengano diffuse e conosciute; fornire informazioni alla scuola ,riferite ai fattori significativi per le prestazioni dello studente a scuola; aiutare, come risorsa, a collaborare nel programma di apprendimento a scuola; fornire opportunità per gli studenti di applicare la loro abilità al di fuori della scuola; supportare la politica disciplinare della scuola, che è basata sulla responsabilità dellostudente.

Di conseguenza, questa proposta pone come suo fine primario l’educazione di tutto l’uomo, offrendo ai giovani un ambiente CULTURALE e, soprattutto, FORMATIVO.

Fa della scuola un centro di incontro dei giovani ed un punto di riferimento per la riflessione e la riscoperta dei VALORI.

Offre una preparazione solida e critica, nel rispetto del curricolo tradizionale, ma con le necessarie novità.

Assicura un clima di serio lavoro, sano vitalismo, aperto pluralismo, spontanea socializzazione. Predilige una proficua collaborazione tra docenti – alunni – genitori.

 

Sulla base di quanto detto, indicheremo le finalità, individuando sei caratteristiche e delineandole in modo descrittivo. Il giovane che esce dalla Scuola deve essere una persona:

 

Libera: Il giovane dovrà: imparare a comportarsi in modo libero e cioè a rifiutare dogmatismi e pregiudizi; rispettare la propria e l’altrui libertà, considerando l’uso di questo valore come un diritto, ma anche come un dovere; coltivare l’approccio critico e consapevole ad ogni cosa.

 

Tollerante: La tolleranza va intesa come rispetto profondo del valore di ogni idea e di ogni persona, nella consapevolezza che realizzare la tolleranza non significa rinunciare all’identità, culturale ma cercarla in modo dialettico: dal cuore dell’uomo e dalla sua capacità di tolleranza può nascere un vero cambiamento.

 

Socievole: Dalla partecipazione alla vita scolastica il giovane trarrà esempio di come vivere tra gli altri. Nessuno è un “SOLO”, nè alcuno si realizza ” DA SOLO”. La società è il prolungamento dell’individuo ed è il luogo della sua piena realizzazione. La forma di partecipazione ,cui sarà abituato attraverso anche la dialettica degli organi collegiali e nelle assemblee, è quella democratica. Dovrà imparare a vivere tra gli altri come cittadino responsabile, partecipe e disponibile alla collaborazione.

 

Colta: La cultura va intesa come educazione totale e unitaria, come armonizzazione di tutte le

 

esperienze conoscitive (discipline) ed esistenziali. Allo studio mnemonico, statico, passivo, si preferisce quello critico, dinamico, creativo, che permette allo studente di prepararsi ad una professione ed inserirsi adeguatamente nel mondo del lavoro.

 

Educata: La “buona educazione” è rifiuto della volgarità, della rozzezza, della grettezza, dell’egoismo, della meschinità. Non c’è personalità vera che non si manifesti anche nell’armonia dei gesti e del comportamento.

 

Matura: Attraverso lo sviluppo psico-fisico e con l’azione formativa dei docenti, l’adolescente raggiungerà, nell’arco dello studio liceale, la maturità conoscitiva, emotiva e comportamentale nello scoprire, configurare e rinsaldare la propria identità. Il giovane dovrà: scoprire ed accettare con chiarezza, totalità e gioia “se stesso”; riconoscere che l’identità è data dall’ inscindibile unione della realtà psichica e di quella umana e dal rapporto “misurato” delle due dimensioni.

 

 

IL PIANO EDUCATIVO D’ISTITUTO

 

Gli insegnanti del Istituti “A. Poliziano” di Roma”, dopo aver espresso il loro parere e formulato le loro proposte per definire il P.E.I. per l’anno in corso, ( nella seduta del…………), sia in ordine alle finalità generali sia ad alcune iniziative atte a perseguirle, manifestano la volontà concorde di indirizzare la propria azione educativa e didattica all’attuazione del progetto educativo sotto descritto e articolato in due parti correlate e interdipendenti.

 

Prima parte : Finalità e obiettivi educativi

 

1)    Un progetto ambizioso: la formazione integrale e l’interiorizzazione dei valori .

 

Il fine primario individuato nel nostro progetto educativo è la formazione integrale della persona del discente sotto il profilo etico, culturale, psicofisico e sociale; questo obiettivo va perseguito nel pieno rispetto sia degli alunni sia dell’autonomia didattica e culturale dei docenti. E’ importante non dimenticare che educare significa anche essere guida o, più umilmente, strumenti della costruzione di identità personali e che è vitale che nell’alunno sia non solo garantito, ma stimolato un ruolo attivo in tale processo di crescita della persona.

Parte essenziale del progetto educativo è la proposta di valori umani universalmente riconosciuti e fondamentali per la convivenza civile ( la legalità, la giustizia, la tolleranza, la solidarietà, la pace, i diritti umani, la democrazia, il rispetto di sè, degli altri, dell’ambiente…) . Tali valori, perché possano essere accolti e interiorizzati, devono essere oggetto di riflessione critica. Analogamente tutte le acquisizioni conoscitive nei vari ambiti culturali vanno considerate innanzitutto, in un progetto autenticamente educativo, come lo specifico e nobile mezzo con cui la scuola può far sviluppare l’intelligenza, la volontà, l’assunzione di responsabilità, la padronanza di strumenti ( tecnici, operativi, culturali ) atti a dominare la realtà, perché le trasformazioni sociali, come lo sviluppo tecnico e scientifico, non siano subiti passivamente, ma siano il frutto di una scelta consapevole, operata dalla progettualità e dalla creatività umana.

 

2)    Vivere la realtà territoriale e sentirsi cittadini del mondo in una scuola aperta .

 

In un progetto educativo ,che voglia promuovere la capacità di interagire con l’ambiente in modo consapevole e costruttivo, è importante l’attenzione al territorio e ai suoi bisogni. Da tale attenzione potrebbero scaturire progetti di ricerca in un’ ottica disciplinare o interdisciplinare, per conoscerne le caratteristiche, salvaguardarne i beni storici e ambientali, promuoverne lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni di vita.

 

Nel contempo la scuola ha il dovere di promuovere la conoscenza ,anche diretta, di altri popoli, di altre culture, di altri sistemi educativi, perché è nel corretto confronto con la diversità che germoglia il valore della pace e si approfondisce e si arricchisce il senso della propria identità, delle proprie radici culturali e storiche.

I docenti ritengono che sia opportuno e doveroso creare occasioni d’incontro con i genitori anche al di là dei momenti istituzionali tradizionali, per renderli partecipi dell’impegno formativo che ispira questo progetto educativo e per avviare un dialogo teso a realizzare unità di intenti e sinergie nell’azione educativa.

 

3)    La funzione educativa nell’insegnamento disciplinare .

 

Anche l’insegnamento disciplinare, soprattutto in una scuola superiore, ha una valenza educativa di fondamentale importanza, che assume aspetti diversi nella specificità delle aree culturali, ma può essere unitariamente espressa da valori comuni come: la serietà e l’onestà dell’impegno, l’autonomia operativa e critica, la ricerca autenticamente motivata e metodologicamente corretta.

Si afferma, in conclusione, che l’insegnamento disciplinare può, anzi deve divenire l’ambito privilegiato in cui si realizza la funzione educativa della scuola ,perché se fallisce in questo, difficilmente potrà essere compiutamente recuperata altrove.

 

Seconda parte: Attività programmate

 

Le iniziative programmate e sinteticamente descritte nell’accluso elenco sono da considerare interventi educativi trasversali; esse coinvolgono in qualche misura l’intera realtà della scuola, pur avendo come soggetti privilegiati gli alunni ed essendo in massima parte gestite dagli insegnanti; con tali interventi la scuola intende sostenere e favorire le finalità sopra espresse.

 

1- Sperimentazione e aggiornamento:

 

a – Aggiornamento docenti: comunicazione , valutazione ,didattica breve. b – Attivazione di una sperimentazione  a carattere socio-pedagogico;



2- Progetto Giovani:

 

laboratorio teatrale; b – stagione teatrale;

cineforum;

giornale d’Istituto

giornate ecologiche;

progetto di studio e  recupero dei beni ambientali.

scambi culturali e gemellaggio 3-C.I.C.-Centro  Informazione e Consulenza

sportello giovani;

formazione di un archivio di documenti sul CIC e sul Progetto Giovani; c – interventi di educazione alla salute e prevenzione del disagio;

progetto di educazione alimentare (USLL,CIC); e – conferenze su temi segnalati dagli studenti;

orientamento, continuità e accoglienza: I Liceo:Scuola Media-I Liceo; biennio-triennio; g – incentivazione delle attività sportive;

progetto “Genitori”

 

4-Interventi didattici integrativi

 

Le iniziative programmate nell’ambito del Progetto Giovani e del Centro di Informazione e Consulenza (CIC) contribuiscono alla realizzazione del progetto educativo di formazione integrale e dell’interiorizzazione dei valori, perché promuovono la riflessione culturale sulla condizione umana; attraverso il Cinema e il Teatro favoriscono l’assunzione di un ruolo attivo da parte degli studenti nella produzione creativa, nell’espressione di sé e nel dibattito delle idee (teatro, giornalino, conferenze);

perseguono la conoscenza della realtà territoriale e un costruttivo inserimento in essa (giornate ecologiche, studio e recupero dei beni ambientali).

Gli interventi di prevenzione e di educazione alla salute (es. progetto di educazione alimentare) sono di supporto all’obiettivo primario del progetto educativo, perché intendono promuovere negli alunni il perseguimento consapevole del proprio benessere psicofisico.

Anche gli interventi programmati ai punti 3-f e 4 (incentivazione attività sportive, orientamento, continuità, accoglienza, rapporto scuola media-biennio e triennio) sono finalizzati a questo scopo; in particolare l’orientamento e i punti successivi sono omogenei alla valorizzazione della funzione educativa della Scuola, perché dovrebbero rendere più efficace l’insegnamento, contribuendo ad eliminare la mortalità scolastica e le forme più gravi di disaffezione, come si propongono di fare anche gli interventi didattici integrativi.

Sono in relazione con l’educazione al valore della pace e con la formazione di una coscienza civile europea gli scambi culturali con l’estero, anche pr via telematica e il progetto di scambio con una scuola europea e iniziative di aggiornamento dei docenti, infine, sono nate dall’intento di arricchire la loro consapevolezza professionale e rendere più efficace la loro azione educativa.